L’uomo che fotografò la Sardegna: Ugo Pellis a Sarroch

Nel corso della sua storia Sarroch è stata visitata da numerosi viaggiatori, tra questi merita di essere ricordato anche il grande Ugo Pellis, che visitò il paese nei primi anni trenta consegnando ai posteri numerosi scatti fotografici.
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"Ricovero del pastore". 1933. Foto di Ugo Pellis. Copyright: Società Filologica Friulana.

Furono varie le personalità affascinate da Sarroch, che ne hanno fatto materia di studio: religiosi, letterati, antropologi, insegnanti e studiosi di vario genere. 
Dai tempi più antichi, fino ai giorni nostri. 
Successe così anche per il friulano Ugo Pellis: letterato, fotografo, insegnante e filologo, che tra il 1932 ed il 1935 visitò la Sardegna. 
Ugo Pellis. Copyright: Società Filologica Friulana.

Visitò 124 località dell’Isola, a piedi, sul dorso dei muli, e sulle ruote d’una Balilla donata dal Duce. 


In questa foto vediamo l’auto che utilizzò ai tempi del suo viaggio.  Copyright: Società Filologica Friulana.

Guardare la galleria della raccolta delle sue fotografie, consente di rivedere una Sarroch antica. Il mio paese, semplice e modesto, che racchiude tutta la sua identità agraria e pastorale dell’epoca. Un paese ricco di fascino nella sua autenticità. Ugo Pellis ci consente un viaggio indietro nel tempo, dove potrà essere possibile rivedere uomini, donne e luoghi che risvegliano emozioni senza tempo. 
Il fotografo friulano sbarca a Cagliari i primi giorni di Dicembre del 1932, e intraprende un viaggio attraverso le località dell’Isola. Questo viaggio lo fa insieme alla moglie Nelda Dorcich. 
Nella Tabella sotto pubblicata sono sintetizzati i sette viaggi di Ugo Pellis, la durata e le tappe in ogni Comune. 


Il viaggio di Ugo Pellis in Sardegna durò in totale 440 giorni. Tutto ciò che rimane del patrimonio dei negativi fotografici realizzati da Ugo Pellis nei suoi tre anni di lavoro in Sardegna oggi è custodito dalla Società Filologica Friulana di Udine. 
Ciascun negativo era ben conservato e ben catalogato dal Pellis, questo ha permesso una catalogazione ed una digitalizzazione del materiale raccolto in cui è annotato data e luogo di ripresa, numero progressivo, località, soggetto fotografico, categoria ideologica di appartenenza, trascrizione fonetica dei soggetti e qualche volta anche breve appunto grafico. 
Tutto questo andò a comporre quello che fu il lavoro dell’Atlante Linguistico Italiano che iniziò nel 1925. 
Ecco il link, che vi accompagnerà nella visione del nostro paese, Sarroch. 

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